L’arte come comunicazione liberatoria

L’Arte è liberazione e comunicazione

L’arte, come lo indica il significato stesso della parola, rappresenta qualsiasi forma di attività dell’essere umano come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva. L’arte dà la possibilità a chi vorrebbe urlare, di cantare, danzare, scrivere, recitare. L’artista è colui che ha un grande talento, ma soprattutto una grande voglia, necessità di esprimersi.

L’arte ha quindi un duplice ruolo: da un lato, quello di rappresentare una liberazione, una denuncia, uno sfogo per l’artista; dall’altro, quello di essere un potente canale di comunicazione, che diffonde, fortifica, richiama il cambiamento.

Perché nessuno si salva da solo.

 

La storia di Lucia

Lucia Annibali, avvocatessa marchigiana (e più volte ospite dei nostri Talk) è stata aggredita con l’acido su mandato del suo ex compagno nel 2013. Da allora, ha subito 17 interventi chirurgici e non ha mancato occasione di mostrare il suo volto sfregiato, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica contro ogni forma di violenza sulle donne.

Fin da subito infatti, Lucia Annibali è diventata uno dei simboli della lotta alle violenze perpetrate nei confronti delle donne. Dopo aver raccontato la sua esperienza sui giornali e in televisione, accetta l’incarico di consigliera dell’ex sottosegretaria Maria Elena Boschi per quanto riguarda la lotta alla violenza di genere, nel 2018 viene eletta deputata tra le fila del Partito Democratico, per poi aderire nel 2019 a Italia Viva di Renzi. Scrive, insieme alla giornalista Giusi Fasano, il libro Io ci sono. Storia di un non amore che racconta la sua storia.

In uno dei nostri talk, ha dichiarato che “le storie delle donne sono le storie del nostro Paese”. Raccontando la sua storia, Lucia ha sfogato il suo dolore e ha contribuito a dare la forza a molte donne di parlare, agire, reagire, facendole sentire sostenute.

 

La storia di Franca

Franca Rame è stata un’attrice teatrale, drammaturga e politica italiana. Ha prestato il suo volto e la sua voce all’Organizzazione Soccorso Militare e al movimento femminista. Una donna considerata “scomoda” per alcuni estremisti, che decisero di bruciarle la pelle con le sigarette, tagliarle viso e corpo con una lametta e violentarla a turno. Volevano colpirla e privarla della sua dignità, ma ottennero l’effetto opposto: una donna ancora più convinta dei suoi valori, delle sue modalità di comunicazione, e ancora più combattiva nel suo lavoro. Immediatamente dopo infatti, l’attrice scrisse un monologo, Lo stupro: dall’episodio doloroso è nata un’opera d’arte che dà voce al trauma e si trasforma in un potente mezzo di denuncia. Così, Franca Rame ha potuto difendere non solo la sua dignità, ma anche quella di tutte le donne che sono state vittime di violenza.

Seguono negli anni altri contributi artistici alla causa femminista, come gli spettacoli Tutta casa, letto e chiesa (1977) e Sesso? (1994), che con autoironia raccontano l’ipocrisia e l’ignoranza che circondano l’immaginario rispetto alla figura della donna e il tema del sesso.

 

La storia di Lady Gaga

Lady Gaga, artista pluripremiata non solo come cantante (tra i tanti premi, vince un Oscar per la migliore canzone per il brano Shallow, colonna sonora del film A Star Is Born, in cui ha recitato), è stata vittima di bullismo durante la sua adolescenza e ha subito violenze sessuali a soli 19 anni, rimanendo incinta. In un’intervista al Guardian, racconta che, durante gli anni del liceo, “alcuni ragazzi mi prendevano e mi buttavano nel cassonetto dell’immondizia. Mi dicevano che quello era il posto a cui appartenevo e che io ero spazzatura”. Poi è arrivata l’aggressione.

“Tutta la mia carriera è una risposta al bullismo di cui sono stata vittima. (…) L’artista cerca sempre di tradurre la gioia, la bellezza e la grandezza della natura stessa. Qualche volta creiamo arte piena di dolore. Per me la libertà creativa non è qualcosa che tutti abbiamo dalla nascita, ma qualcosa che tutti possiamo provare a raggiungere. Nella mia vita la libertà creativa è stata la fonte principale per raccontare la mia essenza, la mia verità”.

Non a caso, molta della produzione musicale di Lady Gaga è vicina all’esperienza da lei vissuta. Til It Happens to You, ad esempio, è un brano prodotto e scritto dalla stessa insieme a Diane Warren per il documentario The Hunting Ground, che parla delle violenze sessuali che avvengono nei campus universitari statunitensi. Nella canzone, la cantante racconta le violenze che subì all’età di 19 anni.

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